La calvizie femminile, definita anche alopecia androgenetica femminile, è la caduta dei capelli nella donna dovuta a cause genetiche, a cui talvolta si aggiungono anche cause aggravanti di diversa origine (ormonali, ambientali, alimentari, chimico-farmacologiche, psicologiche, ecc.). A differenza della calvizie maschile in cui la caduta si concentra in alcune aree della testa, la caduta di capelli nelle donne si distribuisce più uniformemente su tutta la superficie del cuoio capelluto, lasciando apparentemente integra la linea frontale.
La calvizie femminile si manifesta generalmente tra i 30 e i 40 anni, ma può anche comparire in concomitanza con fasi importanti della vita di una donna come pubertà e menopausa.
La calvizie femminile è stata classificata per la prima volta dal dottore Erich Ludwig nel 1977 in 3 gradi che misurano il grado di diminuzione della densità di capelli sul cuoio capelluto delle donne.
L’alopecia androgena femminile si manifesta solitamente con la perdita di capelli nella parte superiore al centro della testa, corrispondente alla linea che la divide in due. Comincia con un assottigliamento dei capelli che finisce per causarne la scomparsa e l’area comincia a diradarsi.
Quando i capelli della zona centrale della testa sono così sottili da fare intravedere il cuoio capelluto.
Quando la densità dei capelli è diminuita in tutta la parte superiore e centrale della testa, con il cuoio capelluto sempre più evidente. I capelli crescono più lentamente e sono sempre più sottili e di peggiore qualità.
La zona interessata comincia a prendere una forma circolare ed è molto più estesa, ricordando l’alopecia androgenetica maschile nelle sue fasi più avanzate. Statisticamente è molto difficile che l’area resti completamente calva.
La scala Ludwig, seppur datata, è stata tuttavia il punto di partenza per le successive classificazioni della calvizie femminile.
La rappresentazione più condivisa nel mondo scientifico è quella elaborata dallo studioso Savin nel 1994. Questa classificazione suddivide i tre livelli della scala Ludwig in sottofasi per identificare in maniera più accurata gli stadi di avanzamento della calvizie e aggiunge uno stadio speciale dedicato alla calvizie frontale.
In particolare i gradi dell'alopecia femminile definiti da Savin sono:
La calvizie si presenta come un lieve diradamento dei capelli sulla parte superiore del cuoio capelluto, più o meno marcato a seconda dell'intensità della caduta di capelli;
Donne con diradamento capelli pronunciato. A questo livello la calvizie ha già un impatto estetico negativo e psicologicamente debilitante;
Calvizie femminile con diradamento esteso su tutta la parte superiore della testa;
Calvizie grave con diradamento esteso su tutto il capo; condizione rara nella donna;
Calvizie femminile grave con recessione frontale; condizione molto rara nella donna.
Nel 2006 lo studioso Sinclair ha elaborato un'ulteriore rappresentazione della calvizie femminile partendo dalla classificazione di Savin. Sinclair, in particolare, ha suddiviso in 5 fasi il processo di diradamento della cute femminile. Il suo tentativo era quello di semplificare ulteriormente il lavoro di Savin senza le fasi intermedie.
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