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Uno studio rivela il meccanismo dietro le canizie e le calvizie

Pubblicato in: Studi recenti, Notizie sui capelli | Tempo di lettura: 2 min | 4371 Visualizzazioni
Uno studio rivela il meccanismo dietro le canizie e le calvizie
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Un team di ricercatori coordinati dal Dottor Lu Le, professore di Dermatologia dell’UT Southwestern Medical Centre in Texas, ha scoperto in maniera non intenzionale quali sono le cellule responsabili delle canizie e della calvizie.

Il professor Le ha effettuato questa scoperta nel corso di una sua indagine su una malattia genetica chiamata neurofibromatosi di tipo 1 o malattia di von Recklinghausen, patologia caratterizzata da diverse manifestazioni a livello nervoso e cutaneo.

“Il progetto inizialmente aveva come obiettivo la comprensione di alcune forme tumorali, ma si è finito per identificare alcune cellule che contribuiscono alla comparsa dei capelli grigi ed alla loro caduta.” – rivela Lu Le – “ Con questa conoscenza, speriamo in futuro di creare un composto topico che possa influenzare il follicolo del capello per risolvere questi problemi cosmetici”.

La ricerca terminata il 10 marzo 2017 e pubblicata sulla rivista scientifica Genes & Development il 13 aprile 2017, ha evidenziato la presenza di una proteina chiamata KROX20 comunemente associata allo sviluppo dei nervi, che avrebbe un ruolo determinante nella formazione del fusto del capello.

Questa composto di basi proteiche promuove la produzione di una proteina chiamata SCF (stem cell factor) responsabile della pigmentazione del capello. Durante lo studio i ricercatori hanno dapprima inibito il SCF nelle cellule progenitrici di alcune cavie, ottenendo esemplari dal pelo completamente bianco. Dopodiché hanno eliminato le cellule responsabili del KROX20 bloccando la crescita di peli rendendo così la cavia “glabra”.

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I ricercatori erano già ben consci delle cellule staminali della pelle contenute nel bulbo pilifero fossero coinvolte nella crescita dei capelli, ma rimaneva ancora il dubbio di come facessero queste cellule della cute  a trasformarsi in cellule dei capelli.

Per essere chiari, però, bisogna sottolineare che questa ricerca è stata condotta ad oggi solamente su cavie, animali che hanno una struttura biologica simile a quella umana, e per questo non bisogna tirare facili conclusioni: gli stessi studi andrebbero replicati sugli esseri umani per poter avere dei dati statisticamente rilevanti. Per questo motivo il professor Le ed il suo team stanno già lavorando in questo senso: cercheranno il KROX20 ed il SCF in persone con capelli grigi e sottili nel tentativo di trovare la reale associazione tra queste proteine e la calvizie nell’uomo.

In attesa di un test integrato infallibile per comprendere i propri problemi di capelli la prevenzione rimane la soluzione migliore per evitare problemi di capelli: grazie ad un check-up approfondito è possibile comprendere quali sono i trattamenti necessari adeguati alle diverse problematiche in maniera tale da agire in maniera tempestiva prima dell’insorgenza della caduta dei capelli.

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