Conoscere le proprietà e i principi attivi dei prodotti per capelli, a cominciare dallo shampoo, è fondamentale per capire quali siano i migliori da usare in funzione delle caratteristiche della propria cute e dei capelli. Detergere in modo adeguato possibilmente con prodotti naturali diventa ancora più importante quando i capelli sono in sofferenza a causa di anomalie del cuoio capelluto o trattamenti cosmetici errati.
Prendersi cura dei capelli significa acquisire le nozioni necessarie per eseguire una corretta fase igienica a diversi livelli:
La funzione essenziale dei detergenti è quella di purificare e lavare i capelli in modo adeguato alle particolari caratteristiche del cuoio capelluto, ma anche tenendo conto delle possibili alterazioni della cute (forfora, seborrea, prurito, irritazione cutanea, dolore, ecc.).
Esiste una varietà straordinaria di prodotti igienici per capelli, alcuni buoni altri meno buoni, mancano però figure professionali in grado di consigliare i prodotti di pulizia più adatti al caso considerato, senza peraltro essere condizionati da marchi o interessi commerciali.
Un detergente per capelli correttamente formulato dovrebbe contenere oltre ai tensioattivi, sostanze conservanti, preservanti, addensanti, opacizzanti, chelanti (ioni metallici legati da un minimo di 2 legami a carica negativa) e trattanti.
La funzione di un prodotto per pulire i capelli e il cuoio capelluto è quella di detergere, mescolandosi all'acqua, la cute. Gli shampoo si possono definire dei composti tensioliti i cui componenti sono detti tensioattivi perché sono in grado di modificare la tensione superficiale dei liquidi (acqua) in cui sono disciolti.
Per capire come funziona uno shampoo, supponiamo di trovarci di fronte a una capigliatura sporca: la sola acqua non riesce a detergere sufficientemente i capelli perché non non è in grado di eliminare da sola le sostanze grasse, ciò accade perché acqua e grassi non sono mescolabili.
Il grasso e lo sporco sono infatti ancorati alla cute e ai capelli da forze superficiali; quindi lo shampoo, in virtù dei tensioattivi in esso contenuti, abbassa la tensione di superficie "sporco-cute-capelli". Quanto sopra può avvenire perché lo shampoo nei suoi componenti ha delle molecole idrofile (che si sciolgono in acqua) e delle molecole lipofile (che si sciolgono nel grasso) quindi nel processo di pulizia con i prodotti detergenti le molecole idrofile si appropriano della parte formata dall'acqua e le molecole idrofobe di quelle formate dal grasso. Queste due parti riescono ad unirsi insieme e, con l'ausilio di forze meccaniche di strofinamento, a emulsionarsi in schiuma.
I tensioattivi comunemente presenti negli shampoo sono:
Gli ioni sono particelle cariche elettricamente: gli IONI POSITIVI (+) si chiamano cationi e gli IONI NEGATIVI (-) si chiamano anioni.
I tensioattivi anionici si chiamano in tale modo perché immessi in soluzione in acqua generano anioni, quindi danno origine a cariche negative (-); dato che i capelli sono caricati all'esterno anch'essi negativamente, aderendo allo sporco che ha carica positiva, i tensioattivi anionici tendono ad allontanare lo sporco dalla capigliatura . Questo fenomeno è simile a quanto accade in fisica quando si avvicinano tra loro i due poli negativi di una calamita che si respingono reciprocamente.
I tensioattivi anionici puliscono molto bene, rimuovono qualsiasi tipo di sporco producendo schiuma abbondante e sono i tensioattivi più usati per gli shampoo ed i detergenti in genere.
Gli effetti negativi di tali sostanze sono causati dal fatto che in acqua il loro pH diventa alcalino (il mantello acido-idro-lipidico è invece a reazione acida) e sono estremamente forti poiché asportano dalla cute, insieme allo sporco, la cuticola dei capelli, elettrizzano cute e capelli, creando condizioni poco vantaggiose all'acconciatura. Volendo utilizzare le buone qualità detergenti dei tensioattivi anionici si possono unire a questi dei tensioattivi non ionici; il loro pH può essere reso neutro o meglio reso acido aggiungendo acidi deboli tipo acido lattico o acido citrico.
I più noti tensioattivi anionici sono gli alchilsolfati, alcilsarcosinati, alchilsemisolfuccinati, condensati tra acidi grassi e aminoacidi.
I tensioattivi non ionici sono definiti in tal modo perché non si ionizzano in soluzione con l'acqua. Infatti non si scompongono in cariche elettriche perché ne sono privi. Il loro pH è 7 (neutro) ed in pratica questi tensioattivi di solito vengono adoperati come tensioattivi aggiuntivi di altri perché addolciscono l'azione detergente dei tensioattivi anionici.
I più noti tensioattivi non ionici sono gli alchiloamidi, esteri del glucosio e del saccarosio, alchilaminossidi, derivati etossilati.
I tensioattivi anfoteri sono definiti in tal modo perché hanno la proprietà di modificare, a seconda della soluzione in cui sono immessi, la loro carica elettrica e quindi le loro caratteristiche acide ed alcaline; in una soluzione alcalina si comportano da tensioattivi anionici con carica negativa o pH alcalino; mentre in soluzione acida si comportano come tensioattivi cationici con carica positiva e pH acido. Questo tipo di tensioattivi trova molte applicazioni perché non irrita gli occhi o la cute, esplicando un'azione detergente dolce e delicata; spesso viene miscelato con tensioattivi anionici. Tra i principali tensioattivi anfoteri ci sono le imidazoline e le betaine.
Si chiamano tensioattivi cationici quei tensioattivi che in soluzione acquosa producono cationi; i cationi hanno carica elettrica positiva (+) e pH acido.
Questo tipo di tensioattivi è poco usato perché essendo caricato positivamente ha una ridottissima capacità detergente.
In teoria uno shampoo cationico presenta grandiosi vantaggi in tricologia quali il pH acido con azione antistatica e rispetto del mantello idro-acido-lipidico, e conseguente migliore pettinabilità dei capelli.
Questi tensioattivi possono essere mischiati con tensioattivi non ionici e con tensioattivi anfoteri; non sono assolutamente compatibili con i tensioattivi anionici che hanno carica elettrica negativa.
Tra i tensioattivi cationici più noti ci sono i sali quaternari di ammonio, sali di piridinio quaternario, sali di isochinolinio quaternario.
Esistono in commercio numerose tipologie di shampoo a seconda del tipo di capelli a cui fanno riferimento. In particolare è possibile individuare alcune macro aree:
Le soluzioni acquose sono definite acide o basiche in base alla concentrazione di ioni idrogeno (H+) e ioni idrossido (OH-) che contengono. La scala del pH va da 0 a 14; l'acqua pura è neutra ed ha pH 7 perché contiene ugual numero di ioni idrogeno e ioni idrossido.
Una soluzione che contiene più ioni H+ che ioni OH- ha un pH minore di 7 e viene definita acida; più il pH è basso, perché ci sono molti H+ e pochi OH- viene definita una soluzione acida. Viceversa alla soluzione che contiene meno H+ rispetto agli OH- viene definita alcalina (o basica) ed avrà un pH superiore a 7; più la soluzione è basica più il suo pH sarà elevato.
Una soluzione è acida quando può cedere un ione idrogeno, mentre una soluzione è alcalina quando è in grado di accettare uno, o più, ioni idrogeno ceduti dalla soluzione acida.
L'acidità e l'alcalinità (basicità) ed il pH sono estremamente importanti in biologia, l'uomo è infatti costituito quasi per il 70% del suo volume da acqua e quindi da soluzioni acquose. Le cellule hanno concentrazioni di ioni H+ e OH- entro valori molto ristretti, dato che anche piccole variazioni di pH possono condizionare le basilari reazioni metaboliche tra le cellule.
I migliori shampoo dovrebbero avere un pH compreso tra 5.0 e 7.0, quindi è senza dubbio consigliabile un detergente neutro e leggermente acido.
Gli oli in cosmetricologia hanno svariati usi e sono adoperati come impacchi trattati, seguiti da abbondante risciacquo; il loro uso è condizionato da una serie di accorgimenti importanti per la loro efficacia nel detergere i capelli.
Gli oli ad azione detergente contengono di norma tensioattivi cationici e possono sostituire occasionalmente gli shampoo in caso di capelli molto danneggiati, delicati e non molto sporchi.
Gli oli ad azione ristrutturante che contengono anche olio di jojoba, di ricino, di mallo di noce sono impacchi da vaporizzare sui capelli perché agiscono meglio in un ambiente umido. Hanno un pH acido e carica elettrica positiva, ristrutturano il capello nella sua lunghezza, aumentano la sua morbidezza, lucentezza e pettinabilità. Per mitigare l'azione deleteria di tinture, permanenti, decolorazioni, stirature questi prodotti possono essere aggiunti in piccole dosi (10 ml circa) ai nocivi preparati destrutturanti sopra citati.
Gli oli ad azione antiforfora hanno un pH acido, sono carichi di sostanze chimiche deforforanti, quali lo zinco piritione o sostanze di origine vegetale, come catrami vegetali estrattivi glicoli di pino di ginepro ed altri. Hanno caratteristiche battericide e puliscono correttamente il cuoio capelluto dalle agglomerazioni forforali (pityrianiche) e richiedono un certo tempo di posa, meglio se in ambiente umido. Devono essere abbondantemente risciacquate insieme a uno shampoo molto delicato o ancor meglio con uno shampoo antiforfora.
Gli oli protettivi contengono, in aggiunta a quanto sopra descritti, uno o più filtri solari, tant'è vero che, se tenuti in posa sulla lunghezza dei capelli durante i bagni di sole, proteggono gli stessi dall'azione dannosissima e altamente nociva dei raggi solari.
Dopo aver utilizzato lo shampoo sarebbe meglio usare una buona crema idratante per capelli dato che tale prodotto contiene sostanze cationiche a pH acido che migliora la pettinabilità dei capelli li rende lucidi e morbidi. Dato che sono a reazione acida, tendono a normalizzare il pH della cute ed esercitano un'azione seboregolatrice sulle ghiandole sebacee che trovando sulla cute dei prodotti simili al sebo, diminuiscono l'escrezione sebacea verso l'esterno.
Inoltre le creme idratanti per capelli hanno una carica positiva come lo sporco quindi si crea una reazione che tende ad allontanarlo. Queste creme sono in realtà delle emulsioni fluide (unione di oli ed acqua) e quindi, pur umettando cute e capelli, non li rende grassi.
Il balsamo, sebbene non possa essere definito come un detergente per capelli, spesso è abbinato allo shampoo (soprattutto nei detergenti utilizzati contro i capelli secchi). In questi casi, infatti, i capelli devono essere idratati da un prodotto che abbia caratteristiche simili al sebo, il "balsamo naturale" dei capelli. Il balsamo, oltre a contribuire alla lubrificazione della cute, infatti, aumenta la consistenza e la lucentezza dei capelli, migliorando inoltre la pettinabilità della chioma.
Esistono in commercio alcune tipologie di balsamo per capelli:
Nel momento in cui le alterazioni del cuoio capelluto causano un’anomala perdita di capelli, si può intervenire tempestivamente utilizzando dei prodotti anticaduta, in modo da contrastare il problema.
I prodotti professionali, grazie alla loro azione detergente profonda, possono configurarsi come un aiuto per prevenire e combattere la perdita dei capelli. Infatti i migliori contengono a loro interno delle sostanze che agiscono per rinforzare i capelli e per ripristinare l’equilibrio fisiologico della cute. A volte infatti, un eccesso di sebo occlude i follicoli piliferi, impedendo loro di generare una capigliatura sana; oppure il prurito porta a grattare la cute rendendola irritata e, se c’è già in corso una caduta dei capelli, peggiora il problema.
La cura della pulizia dei capelli è in ogni caso fondamentale per fare in modo che i capelli mantengano sempre uno stato di salute ottimale e, in questo senso, è necessario dedicare un’attenzione particolare alla scelta dei prodotti che si utilizzano.