Tingersi i capelli non è solamente un vezzo. Sempre più persone ricorrono a questo espediente per far ritornare la propria chioma al colore naturale che si aveva prima dell'inizio della canizie, la fase della cute in cui si ha l'insorgere dei primi capelli bianchi. Donne e uomini di ogni età ricorrono alle tinte da centinaia di anni e fino all'inizio del XX secolo gli unici elementi che avevano il potere di cambiare colore alle chiome erano quelli naturali (henné, indaco etc.) utilizzati dai nostri antenati per tingere non solo i capelli ma gli indumenti che utilizzavano quotidianamente.
Con l'avvento della chimica industriale le tinte per capelli sono diventate un settore di ricerca e sviluppo delle moderne imprese di cosmesi dedicate a elaborare tinture per capelli a base chimica da applicare sulle chiome di donne e uomini desiderosi di nascondere i primi capelli bianchi o rinnovare il proprio look.
I primi preparati a base di coloranti industriali non brillavano per la loro qualità: le tinture utilizzate negli anni 50 e 60 erano dannose non solo per i capelli ma per l'intero organismo e potevano persino far aumentare la possibilità di contrarre gravi malattie come il cancro.
Lo sviluppo della ricerca scientifica applicata alla cosmesi ha permesso di elaborare nuove tinte meno dannose per i capelli, la cute e per l'organismo. Ricorrere al fai-da-te acquistando tinture di scarsa qualità, prodotte in paesi dove non esiste alcuna forma di controllo sulla produzione può essere tuttora rischioso e danneggiare seriamente i nostri capelli.
Esistono numerose tipologie di tinte: vediamole in dettaglio e cerchiamo di capire come interagiscono con i nostri capelli.
Sono tinture in cui il colore entra direttamente nella corteccia del capello andando ad interagire con la melanina, pigmento responsabile della colorazione del capello. Le tinte permanenti contengono solitamente ammoniaca (o sostanze a base simile creata dall'industria cosmetica negli ultimi anni) che permettono al colore di penetrare nella corteccia interagendo con la melanina schiarendo così il capello o facendolo diventare più scuro. Le tinte permanenti sono efficaci dal punto di vista della durata in quanto resistono a lavaggi frequenti ma hanno dei difetti per quanto riguarda la tollerabilità dei componenti chimici da cui sono composte.
I rischi delle tinture permanenti sono legati soprattutto ad allergie e dermatiti e che possono sviluppare i soggetti che si sottopongono alla colorazione. I soggetti allergici e con irritazioni al cuoio capelluto o dermatite seborroica non dovrebbero sottoporsi alle tinture, in particolare ai coloranti di tipo permanente che contengono sostanze aggressive per la cute. Al fine di evitare di danneggiare il capello è fondamentale rispettare il giusto tempo di applicazione della colorazione senza eccedere. Alcuni danni alla struttura dello stelo derivano proprio da una prolungata esposizione del capello alle sostanze che compongono le tinture.
L'utilizzo delle tinte permanenti presuppone, inoltre, l'utilizzo della decolorazione quando si vuole ritornare al colore naturale oppure si desidera una colorazione più chiara. La decolorazione viene effettuata attraverso l'applicazione di sostanze ossidanti che eliminano dalla corteccia le tracce delle tinture precedenti. Questo procedimento deve essere effettuato da professionisti e non improvvisato perché una decolorazione realizzata nel modo sbagliato può sfibrare il capello e renderlo secco con "effetto paglia". In questi casi i capelli, per tornare alla loro naturale salute, necessitano di prassi nutritive come i trattamenti alla cheratina.
Le tinture semi-permanenti, a differenza di quelle permanenti sono utilizzate per scurire il capello o dare un riflesso al colore naturale dal momento che sono composte da sostanze che non penetrano nella corteccia del capello ma si fermano sotto la cuticola. Solitamente contengono sostanze ossidanti ma non l'ammoniaca e la durata media di queste tinture può variare dai 4 agli 8 lavaggi, circa un mese.
In commercio esistono delle tinte temporanee in cui il colorante si deposita sulla cuticola senza penetrarla. Questa tipologia di tinte ha il limite di avere una durata molto breve: dopo un paio di lavaggi l'effetto scurente della colorazione (l'unico possibile per le tinte temporanee) svanisce e costringe ad una nuova e frequente colorazione.
Sempre più diffuso è l'utilizzo di tinture a base di principi naturali che donano un riflesso colorato ai capelli. Le foglie della pianta di Henné (definita scientificamente Lawsonia inermis) sono le più utilizzate come coloranti naturali dei capelli e hanno la caratteristica di conferire ai capelli una tonalità rosso ramato che è possibile applicare sia sui capelli scuri, sia su quelli biondi. La tintura a base di Henné ha le stesse caratteristiche delle tinte temporanee in quanto i principi naturali si legano alla superficie della cuticola del capello e non penetrano nella corteccia. Questo, ovviamente, comporta una durata modesta della tintura, mediamente 4-8 lavaggi. Le tinte a base di Henné vengono considerate innocue proprio perché a base naturale ma è bene sempre accertarsi che i principi contenuti nella tintura siano effettivamente naturali per evitare danni al fusto del capello e possibili irritazioni della cute.
L'esigenza di trovare un nuovo look o coprire i capelli bianchi è particolarmente diffusa fra uomini e donne più o meno giovani. Occorre però prestare particolare attenzione alla salute dei propri capelli che, a causa di tinture effettuate troppo frequentemente, decolorazioni eccessive e ipersensibilità ai componenti chimici in esse contenute possono causare irritazioni al cuoio capelluto, capelli secchi, sfibrati e con la tendenza a spezzarsi e cadere. In questi casi è bene utilizzare prodotti per capelli studiati per queste esigenze al fine di prevenire i problemi derivati da trattamenti estetici aggressivi e nel contempo fortificare e proteggere il fusto dei capelli.
Cosa fa male nelle tinte?
La presenza di Resorcina e Ammoniaca nella tinta sono dannose ma oltre agli elementi chimici un ulteriore problema sono la frequenza di applicazione e l'a secchezza dei capelli provocata dalla decolorazione
Cosa provoca la tinta ai capelli?
Alcune ricerche hanno evidenziato che alla lunga chi usa le tinte per capelli potrebbe essere più soggetto a tumori, ma nell'immediato la decolorazione provoca capelli secchi, sfibrati e con la tendenza a cadere una volta spezzati
Quale tinta non rovina i capelli?
Le tinte per capelli naturali tendono a rovinare meno i capelli a patto di effettuare decolorazioni meno aggressive e frequenti.
Come colorare i capelli senza danneggiarli?
Utilizzando un colorante a base di Henne senza preventiva decolorazione i capelli non saranno danneggiati
Quante tinte si possono fare al mese?
Nel caso di colorazione atta a coprire la ricrescita e quindi limitata alle radici ogni 15 giorni. Per i bagni di colore bisogna aspettare dalle 4 alle 8 settimane
Cosa succede se si tiene troppo la tinta
Il capello viene sovraccaricato di pigmenti modificandone il colore finale